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martedì 2 novembre 2010

Editoriale n° 3/10 Ortodonzia Clinica e Interdisciplinare - Quintessenza Ediz.


Titolo:  Schizofrenia

Oggi noi Ortodontisti conviviamo con una singolare dicotomia : da un lato la domanda di ortodonzia non è mai stata così alta, dall’altro la collaborazione che i pazienti sono disposti a fornirci non è mai stata così bassa!
Credo che a tutti noi capiti quotidianamente di affannarci sempre di più nel cercare “cure” che siano altamente efficaci ed efficienti, cercando di mantenere i nostri “consumatori” soddisfatti. E’ un bell’esercizio di equilibrio.
Anche perché dobbiamo, in ogni caso, fare i conti con la evidenza scientifica e con quanto sappiamo ( o dovremmo…) sapere.
Ackerman1-2 ci avverte correttamente sul fatto che la nostra sfida per il futuro sarà la necessità assoluta di integrare le prove scientifiche nella pratica clinica ortodontica.
Ismail e Bader 3 ci hanno raccomandato che dovremmo sempre unire insieme i bisogni di trattamento dei pazienti e le loro preferenze, con i migliori dati scientifici disponibili, infine con la competenza clinica dell’ortodontista.
Se vogliamo ancor più addentrarci nella “schizofrenia” di messaggi, richieste e affermazioni che coinvolgono i questi tempi la nostra professione potremmo fare nostre delle bellissime parole di un saggio di Jay Bowman4  : “ Patients often ask orthodontists, “Can you just fix this one tooth that is crooked?” Or they may pose the question, “Do you have to put braces on all of my teeth?”  Would you not assume, despite these innocent inquiries, that they’d truly like all teeth to be properly aligned?  But what is the “proper alignment” and can we all agree on a definition?  By the way, what really are “straight” teeth and can we all agree on a definition? 5
How often have we been subjected to case reports with the end results justified with the inane and seemingly harmless statement, “But the patient was happy?”  Is that enough?  Is it sufficient justification for questionable treatment methods?  If so, then why would we ever bother with removing teeth, dispensing headgear or elastics, driving tiny screws in bone, or “breaking jaws” to fit the teeth together?  If patients are only focused on esthetics and not function,6 why bother?  More importantly, why would we need an “orthodontic specialty” to deal with just lining-up the social six teeth? “
Non male, vero, come questioni da mettere sul tavolo?
Siamo veramente tutti d’accordo sulla definizione di “ denti dritti” ?
Perché preoccuparci tanto se il paziente infine guarda solo all’estetica?
Tutto comincia a traballare se cominciamo a percorrere queste strade…
L’unica possibilità che abbiamo per tenere fermo il pavimento è in fondo sempre la solita.
Non deviare da un metodo preciso e collaudato per formulare una corretta diagnosi, non cercare facili scappatoie già dalla primissima fase del trattamento, che è quella della accurata raccolta dei dati diagnostici.
Non a caso quindi “ The need to register clinical trials in orthodontics” è il bellissimo Editoriale con cui David Turpin apre il numero di Ottobre dell ‘ AJODO 7
L’ altra e definitiva “zeppa” per non fare più ballare il tavolo è il ricorrere sempre e con attenzione alla Evidenza scientifica.
Leggere, studiare, valutare, comparare sarà sempre il modo più serio e ragionevole di affrontare un percorso terapeutico.
Leggere, studiare, valutare, comparare sarà sempre la nostra polizza che ci assicurerà dal pericolo ( oggi così diffuso) di accumulare una notevole base di conoscenze senza imparare a distinguere correttamente tra scienza e pseudoscienza ".


References


1.    Ackerman MB. Enhancement orthodontics: Theory and practice. Blackwell Munksgaard, Berlin, 2007.

2.    Ackerman JL, Kean MR, Ackerman MB. Orthodontics in the age of enhancement. Aust Orthod J 2004; 20: 3A-5A.

3.    Ismail AI, Bader JD.  Evidence-based dentistry in clinical practice. J Am Dent Assoc 2004; 135: 78-83.

4.    Bowman S. J.  The social-six redux : is that really all there is ?Australian Orthodontic Journal, Volume 31(1), May, 2005.


5.    Pinskaya YB, Hsieh T, Roberts WE, Hartsfield JK Jr. Comprehensive clinical evaluation as an outcome assessment for a graduate orthodontics program. Am J Orthod Dentofacial Orthop 2004; 126: 533-43.

7.    Turpin D.L. The need to register clinical trials in Orhodontics A J Orthod Dentofacial Orthop 2006;130:429-430

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